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22/9/2023

L’UNICEF dichiara che ogni settimana 11 bambini muoiono in mare nella rotta mediterranea

Dall’inizio del 2023 ammonta a 11.600 il numero stimato di bambini che, soli o separati dai genitori, hanno attraversato il Mediterraneo. Nel disperato tentativo di attraversarlo, 289 bambini hanno perso la vita o sono spariti nel 2023. Questo significa che 11 bambini muoiono o spariscono ogni settimana dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo. Dal 2018, è 1.500 il numero di bambini che hanno perso la vita, senza contare i molti incidenti in mare che non vengono registrati, rendendo il numero di morti probabilmente più elevato. I dati sulle vittime possono essere trovati a questo link

La rotta migratoria dal Nord Africa all’Europa si conferma una delle più mortali e pericolose che i bambini si trovano ad affrontare. Oltre al rischio di tragedie in mare,  i bambini migranti sono costretti a fronteggiare gravi rischi quali violenze, minacce, mancanza di opportunità educative, detenzione e separazione dalla famiglia. 

La direttrice esecutiva dell’UNICEF Catherine Russell sottolinea come questo numero elevato di bambini innocenti che perdono la vita con la speranza di un futuro migliore insieme ai loro famigliari richiede un immediato sforzo da parte di tutti. Per questo motivo è importante che i governi rispettino gli obblighi internazionali che nascono dalla Convenzione dei Diritti del Bambino. L’UNICEF reitera questi obblighi, tra cui: proteggere i diritti e il best interest dei bambini; fornire vie migratorie sicure e legali; rafforzare la coordinazione delle operazione di ricerca e salvataggio e i sistemi nazionali di protezione dei bambini per evitare sfruttamenti e violenza; migliorare le prospettive di vita nel paese di origine; assicurare ai bambini accesso a informazioni affinché possano prendere scelte informate. 

Anche l’Unione Europea, sottolinea l’UNICEF, deve garantire quanto sopra citato attraverso il Patto Europeo sulla Migrazione e l’Asilo in corso di negoziazione. 

Per maggiori informazioni, leggi il comunicato stampa dell’UNICEF.